5 anni e 16 giorni
Ecco, lo sapevo… mi è sfuggito.
Il quinto compleanno di questo blog, intendo.
Il primo post risale, infatti, al 19 novembre 2006.
C’era scritto questo:
Ci sono, forse, molti modi per aprire un blog.
Il mio è questo:
“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”
(Gabriel Garcia Marquez)Benvenuti…
Lo scriverei, probabilmente, ancora così. Eppure molte cose sono cambiate, e anche molte delle mie idee.
E, a pensarci bene, sono cambiate grazie proprio a questo blog.
Qualche giorno fa un’amica mi ha riferito di un’intervista in cui Ivano Fossati, parlando della sua volontà di lasciare i palcoscenici dopo quest’ultima tournée, la spiega con il voler ritrovare il gusto di guardare le cose in modo “ingenuo” (sono parole mie, non di Fossati), di non dover più osservare incontri, eventi, la vita che ti viene incontro con il filtro di doverne per forza fare la fonte di ispirazione per la prossima canzone.
Se è una forma di stanchezza, questa, mi pare una bella forma. Forse la più bella.
Che, però, non mi appartiene (ancora).
Sarà che i vostri commenti, gli scambi che avvengono qui (ma anche fuori di qui, nelle mail che mi mandate, nelle richieste di un parere, nel darmi i vostri pareri) stanno, ancora, cambiando il mio modo di vedere il mondo e le cose.
E di questo non sono (ancora) stanco.
Per questo, voglio continuare a guardare le cose cercando un’idea per il prossimo post.
Per il resto, solo grazie.