Marchionne: cultura e leadership prima di tutto
Sul numero in edicola di HBR Italia, Sergio Marchionne, CEO di Fiat, racconta come ha cambiato il destino dell’azienda di Torino.
L’articolo è stato preparato durante una conversazione tra Marchionne, Enrico Sassoon e Davi Champion, a maggio del 2008.
Per questo, immagino, non vi è cenno al momento di crisi che il settore (e Fiat con esso) sta attraversando in questi mesi.
Due cose mi hanno colpito: il linguaggio con cui è scritto l’articolo e l’essenzialità delle idee.
Il linguaggio
La lingua usata da Marchionne è estremamente colloquiale.
Apre l’articolo così: “Nel 2004 la Fiat era in una situazione ridicola.“, e poi, più avanti: “Tutti pensarono, beh ci risiamo, dovremo insegnare a questo tizio di che business ci occupiamo e, se sarà come l’ultimo che abbiamo avuto, siamo fregati. Glielo potevo leggere scritto in faccia. E devo dire che, al loro posto, avrei pensato le stesse cose.“
Una lingua di questo tipo non è proprio comune su una rivista come Harvard Business Review.
Mi pare, però, coerente con l’immagine che Marchionne sta offrendo di sè (dal look, alla scelta delle apparizioni pubbliche).
Il profilo di un manager che bada più alla sostanza che alla forma.
E si badi che, mai come in questo caso la forma è sostanza.
Il perché di questa affermazione si chiarisce nelle idee che sono alla base della rivoluzione operata da Marchionne.
Idee essenziali
Dice Marchionne: “Abbiamo abbandonato il modello di leadership che puntava su un “uomo del destino”, che aveva a lungo aratterizzato la Fiat, e abbiamo affermato una cultura dove a tutti è richiesto di mettere in atto un comportamento da leader. Come CEO, il mio lavono non consiste tanto nel prendere le decisioni che riguardano il business, quanto nello stabilire gli obiettivi e nell’aiutare i nostri manager a trovare il modo di raggiungerli“.
Ecco i quattro ingredienti della ricetta (che, però, lo stesso Marchionne si guarda bene dal generalizzare):
- Trovare e aiutare i nuovi leader
- Definire gli obiettivi, ma condividere le decisioni
- Avere una visione innovativa
- Prendere seriamente la Responsabilità Sociale
Il tutto declinato con asciuttezza ed essenzialità, sia di linguaggio che di idee, e condito con qualche critica alle vecchie pratiche (se volete far crescere dei leader, non potete permettere che scuse o spiegazioni stravaganti diventino un modo di vivere; e, invece, era proprio questo il modo in cui la vecchia Fiat si era caratterizzata).
Insomma, da leggere.
Un’ultima nota: in tutto l’articolo Marchionne non parla quasi per nulla di auto e di tecnologia, un po’ di più di marketing, quasi sempre di leadership e cultura aziendale.
Qualcosa vorrà pur dire.
Del resto, per rubargli ancora una battuta: “Essere leader in Fiat è una scelta di vita. Non è il Buena Vista Social Club.“
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