Anno nuovo, vecchie abitudini

Anno nuovo, vita nuova. O, magari, ritorno a qualche vecchia, buona abitudine…

Non scrivo qui da molto, molto tempo. Lo scorso anno è stato ricco di novità, da un punto di vista professionale, ma anche di parecchie dispersioni (alla faccia del time management, che pure insegno…).

Non ho, insomma, applicato la massima di Cal Newport che, pure, mi sono ricamato sul cuscino:

Do fewer things, do them better, know why you are doing them.

Fai meno cose, falle bene, sappi perché le stai facendo.

Ecco, ho fatto un po’ il contrario.

Due note positive, almeno per me, però, ci sono:

  • ho dedicato più tempo a me stesso (bicicletta e camminate, soprattutto: vivo in un bel posto ed è sempre un peccato non approfittarne) e a famiglia e amici;
  • mi sono concentrato sulla stesura di un nuovo libro, che è in fase di editing e dovrebbe vedere la luce tra aprile e maggio. Se vorrete, lo troverete “nelle migliori librerie”, come si diceva una volta (che non si capisce se sia perché il libro è talmente bello da essere degno di stare nelle migliori librerie, o se le librerie siano le migliori proprio perché tengono il libro. Se posso scegliere, opto per la seconda).

Comunque, rieccomi.

E una delle cose che mi piacerebbe fare è segnalarvi qualche libro che, per qualche ragione, voglio che trovi uno spazio qui dento. E, di quel libro, riporterò soltanto il titolo e l’autore e alcune citazioni che ho sottolineato mentre lo leggevo. A voi giudicare se valga la pena comprarvelo e leggervelo.

Il primo di questi piccoli esperimenti sta qui

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