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Total leadership [2]

In questo post, ho già parlato dell’approccio alla leadership di Stewart D. Friedman: la Total Leadership, e della sua metodologia di leadership development basata su esperimenti piccoli e reversibili.
Secondo le ricerche di Friedman, gli esperimenti di maggior successo combinano elementi di nove macro categorie

  • Rilevazione e riflessione
    Tenere una registrazione delle attività, dei pensieri e dei sentimenti al fine di valutare i progressi compiuti verso i propri obiettivi, accrescendo l’autoconsapevolezza e mantenendo il focus sulle priorità
  • Pianificazione e organizzazione
    Azioni che hanno per obiettivo un miglior uso del tempo
  • Ringiovanire e riprendersi
    Curare mente e spirito per migliorare energica e focalizzazione
  • Apprezzare e prendersi cura
    Far crescere la fiducia attraverso le relazioni e la socializzazione
  • Focalizzazione e concentrazione
    Essere totalmente presenti (sia fisicamente che mentalmente) nei momenti in cui è necessario dedicare attenzione alle persone che contano di più
  • Rivelarsi e impegnarsi
    Dimostrare rispetto per le persone nella loro totalità, aprendosi maggiormente agli altri
  • Cambiare orari e modalità
    Mettere in discussione i ritmi e le modalità tradizionali per sperimentare nuove operatività
  • Delega e sviluppo
    Mettere in campo un processo di delega che consenta di concentrare le proprie energie sulle attività prioritarie
  • Esplorazione e ricerca
    Dare spazio a nuove opportunità sia professionali che personali e sociali

Gli esperimenti meglio riusciti solitamente sono, secondo Friedman, un mix tra diversi di questi elementi.

Total Leadership [1]

Su HBR Italia, nel numero di maggio, un articolo piuttosto interessante: Siate un leader migliore avrete una vita più ricca, di Stewart D. Friedman.
L’assunto di base è che, nonostante le tensioni e i conflitti che si possono generare, l’equilibrio tra lavoro, attenzione alla comunità, casa e vita personale non è necessariamente un gioco a somma zero. Nel senso che, se correttamente contestualizzato, lo sviluppo di uno di questi ambiti può impattare positivamente anche sugli altri.

Friedman suggerisce (con un ottica per molti aspetti simile a quella del problem solving strategico) di introdurre dei piccoli cambiamenti nell’organizzazione della vita, e di valutare l’impatto di questi cambiamenti in maniera sistemica, su tutti i quattro ambiti elencati prima. Si tratta di “esperimenti reversibili”, nel senso che una valutazione pragmatica e realizzata passo passo consente di verificare se l’esperimento sta portando o meno i frutti desiderati. In questo modo si possono selezionare e portare a termine soltanto quegli esperimenti che hanno un impatto positivo su tutti gli ambiti, magari anche applicando un processo di correzione e di aggiustamenti successivi.

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