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ICT e design

Su Il mondo (inserto Hi-tech) in edicola questa settimana, Alfonso dedica la sua rubrica al Master internazionale in Ict and design for innovation (Midi), sviluppato dal Politecnico di Milano con i suoi consorzi Cefriel e PoliDesign.

L’Ict è il cuore di tutti i moderni servizi, processi e prodotti. Nessuna azienda oggi può svilupparsi in modo convincente in assenza di un uso intelligente dell’ICT. […]
D’altro canto, gli esempi della Apple e di tante aziende del Made in Italy ci dimostrano come l’altra componente strategica di una moderna azienda è il design, inteso nella sua accezione più ampia. Innanzitutto, esso è lo strumento di progettazione complessiva dell’esperienza dell’utente nell’interazione con un brand, un prodotto o un servizio. Non si tratta solo di fare un oggetto bello, quanto di ripensare il valore di un bene e il modo attraverso il quale viene veicolato e reso fruibile all’utente. […]

Si aprono, quindi, tutta una serie di opportunità per innovare e rivoluzionare servizi, prodotti e processi grazie all’interazione armoniosa e virtuosa tra Ict e Design. Questa interazione è particolarmente complessa in quanto si tratta di coniugare culture diverse che per molto tempo si sono ignorate. Ciò che oggi serve sempre più è un manager capace di comprendere e armonizzare queste culture, al fine di creare e gestire quei team multidisciplinari che sono lo strumento indispensabile di qualunque processo innovativo.

Questo per dire che anche in Italia c’è chi fa formazione manageriale innovativa e di qualità.
E che questa innovazione sempre più spesso deriva dalla reciproca fertilizzazione tra culture diverse e tematiche apparentemente distanti.

Professori manager

In questi giorni ho letto due libri simili e diversi. Diversi, perché diversi negli argomenti. Management per il primo, ICT per il secondo. Simili, perchè mi pare che da entrambi traspaiano alcune note comuni.
Si tratta di “Il mestiere di dirigere” di Claudio Demattè, e di “L’innovazione possibile” di Alfonso Fuggetta.
Simili, dicevo: sono libri che uniscono alla competenza una passione ed un impegno che danno alla pagina la forma del discorso coinvolgente, motivante.
Argomenti come i modelli d’impresa, o i diritti di brevetto del software, si prestano ad essere trattati in maniera asettica, distaccata. In questi scritti non succede.
Sarà che entrambi i libri sono raccolte: di editoriali scritti per Economia e Management il primo, di articoli del blog il secondo.
Sarà che gli autori condividono un percorso professionale simile: quello di essere sia professori che manager.

Claudio Demmattè è scomparso nel 2004. Sarebbe bello conoscere il suo pensiero su quel che ci passa sotto gli occhi di questi tempi.

Il pensiero di Alfonso Fuggetta, invece, sta qui.