Fosse stato uno dei nostri…

In un post di qualche mese fa su Crisi e Sviluppo ho cercato di analizzare le dinamiche del consenso, in particolare quelle basate sulla logica amico-nemico; quei casi, cioè, in cui la ricerca di consenso poggia su argomenti del tipo: là fuori c’è un nemico pericoloso, la coesione interna, il consenso al leader, l’adesione a un’idea servono a distinguersi e difendersi da quel nemico.
Tutto l’apparato comunicativo è concentrato nel mantenere alta la credibilità circa ciò che rende “noi” diversi da “loro” (e, naturalmente, migliori).

Qualche giorno fa mi è capitato di vedere un esempio (ma se ne potrebbero fare molti) di utilizzo di uno stratagemma funzionale a questo tipo di comunicazione.

Davide Boni, nel commentare su Facebook la questione del conto svizzero (contenuto nella lista Falciani) riconducibile a Pippo Civati , ha scritto:

Civati nella lista Falciani, conto in Svizzera, se per caso vi fosse stato all’interno un leghista, avrebbero chiesto l’impiccagione in piazza… Ercolino sempreinpiedi -)

Ora, pare evidente, almeno al momento, che quella su Civati sia una non-notizia, visto che quest’ultimo ha spiegato la provenienza del denaro e che le cifre in gioco (qualche migliaio di euro) non sono tali da creare un caso.
Rimane, comunque, in ottica di comunicazione politica (ma non solo) una buona occasione per riaffermare la propria diversità da un lato e il proprio essere vittime del sistema dall’altro: fosse successo qualcosa di simile a uno di noi, sarebbe stato messo alla berlina.

Sarebbe un po’ come dire (per usare una metafora calcistica):

“Hanno dato un rigore alla Juventus”
“Sì, ma il fallo era evidente”
“Che c’entra: fosse stato fatto un fallo simile a un giocatore dell’Inter il rigore non lo avrebbero dato”.

Affermazione naturalmente indimostrabile, ma che marca, ancora una volta, il territorio dell’identità.

 

2 commenti
  1. romano dice:

    Interessante esempio che mi ha fatto riflettere anche sul l’informazione in generale come arma di distrazione di massa.

  2. Alberto Bonadei dice:

    Luca, tutto corretto, resta però il fatto che il conto esisteva ancorché cointestato con il padre; si tratti di un leghista o di uno del PD, nessun politico dovrebbe avere conti esteri.
    Riguardo al ” Fosse stato uno dei nostri” , che dire allora di un parlamento che ha votato di essere sicuro che Ruby era la nipote di Mubarak ?
    Aspettiamo la prossima occasione quando bisognerà votare che Svetlana era la cugina di Putin.
    Alberto

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