Verbalizzazione grafica

Su Harvard Business Review Italia di settembre ho trovato alcuni spunti interessanti.
Il primo: un articoletto intitolato “Stanchi di PowerPoint? Provate questa alternativa“.
Daniel McGinn parla di verbalizzazione grafica: tutte quelle tecniche e metodologie che hanno a che vedere con la visualizzazione grafica delle informazioni che possono emergere da un articolo, una riunione, un brainstorming, eccetera.
La tecnica è datata, ma, a quanto pare, la stanchezza per l’uso (e l’abus0) delle slide come strumento di supporto alle riunioni e alle presentazioni l’ha riportata in auge in molte organizzazioni.

Il tema ha, mi pare, una stretta attinenza con le metodologie di mapping (che ho illustrato qui).
E, come sottolinea anche l’autore, alcuni software possono offrire un supporto davvero notevole a questo tipo di processi.

Nel post che ho citato suggerivo come una operazione di mapping efficace presenta almeno due caratteristiche:

  • La coerenza tra i mezzi espressivi e la struttura del campo di conoscenza che i mezzi stessi devono rappresentare.
  • Le stesse informazioni devono essere leggibili a diversi livelli di profondità, a seconda delle esigenze di chi deve usufruire delle informazioni e delle conoscenze mappate.

Per quanto riguarda gli obiettivi, invece, del mapping in un processo fluido come può essere quello di una riunione o di un brainstorming, credo si possano riassumere in:

  • aiuta a tenere traccia dei punti nodali e dei collegamenti
  • fare da riferimento visuale per obiettivi e piani d’azione (anche post-evento)
  • aiutare la memorizzazione e il ricordo
  • aumentare il coinvolgimento e l’interazione
  • produrre stimoli multisensoriali

Si deve tenere conto che, se la logica è quella del mapping e della visualizzazione, la forma e l’eleganza grafica sono una parte importantissima del processo.

McGinn, infatti conclude:

Jason Dirk, responsabile della formazione in Kraft, dice che la verbalizzazione grafica tiene le persone interessate e coinvolte a due livelli. «C’è la curiosità immediata che nasce osservando questa persona mentre disegna», osserva Dirk, dopodiché i partecipanti possono studiare più dettagliatamente il disegno. «Gli artisti sono in grado di scendere molto in profondità»

Sono reduce da un’esperienza in cui un team di colleghi ha presentato un progetto utilizzando uno strumento di mapping e l’entusiasmo con cui me ne hanno parlato mi porta a credere che su questo filone ci sia un fertile cammino da percorrere.

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