Time management in tempi di crescita

So che parlare di organizzazioni in crescita di questi tempi può sembrare poco più che una provocazione. Questo articolo su Forbes, però, si sposa bene con alcune riflessioni che sto portando avanti su questo blog e in aula in questo periodo.
Ken Davenport elenca cinque buone pratiche per salvaguardare del tempo da dedicare alle attività ad alto tasso di creatività anche nel momento in cui l’organizzazione sta crescendo e il day-by-day pressa e prende il sopravvento.
Mi sembrano cinque consigli di buon senso che, se seguiti con costanza, possono produrre buoni risultati (e molti coincidono con le pratiche che condivido nelle aule sul time management che sto tenendo in questi giorni).

Ecco le cinque pratiche:

  1. Applica una politica della “porta chiusa”
    L’open door policy (politica della “porta aperta”) era uno slogan degli anni ’90 che serviva a mostrare ai propri collaboratori di essere accessibile.
    Oggi l’accessibilità non è più un problema, vista la messe di mezzi di comunicazione di cui disponiamo.
    Piuttosto, vanno salvaguardati alcuni spazi di “non accessibilità” o, meglio, di “limitata accessibilità” (limitata alle cose che davvero non possono aspettare).
  2. Creati una cartella per le email a cui risponderai dopo l’orario di lavoro, dove per orario di lavoro s’intendono le ore da dedicare ai progetti importanti
  3. Tieni una riunione settimanale con la tua prima linea
    Fissa per questa riunione un orario di inizio e uno di fine, aggiornati sui progetti, dai consigli, ma, soprattutto, una volta terminato questo meeting, lasciali soli a meno di estreme urgenze. Sviluppa autonomia.
  4. Fai del tuo assistente (o della tua assistente) la persona più pagata del tuo staff
    Un buon assistente è il miglior modo per risparmiare tempo da dedicare alle cose importanti, ai nuovi progetti e, magari, al relax.
  5. Forma il tuo numero 2
    Segui la politica di crearti un buon sostituto per qualsiasi evenienza.
    Questo richiede un investimento in formazione, e la condivisione di ogni aspetto del business.
4 commenti
  1. stefano dice:

    Bella segnalazione Luca.
    Oggi l'”inquinamento” informativo per un manager è veramente alto. Le mail da questo punto di vista sono uno strumento spesso distruttivo per la creatività.
    Oggi definire i progetti (in logica paretiana) importanti diventa strategico per difendere quei momenti di porta chiusa che sono fondamentali.
    Coltivare la creatività diventa un’arte per il manager, sapere dilatare questi momenti anche al di fuori degli ambiti e degli orari lavorativi canonici può essere fondamentale se questo non accresce lo stress.

  2. Luca dice:

    Grazie Stefano.
    Condivido, tanto che ritengo che quella di creare spazi per dedicarsi alle attività importanti senza interruzioni sia una cultura che un teamleader deve promuovere non soltanto per se stesso, ma a tutti i livelli dell’organizzazione.

  3. Luigi Mengato dice:

    Mi trovo spesso a discutere riguardo al punto A (open door policy): Stefano mi da lo spunto di associarla (provocatoriamente) a Pareto. Ma a questo punto mi chiedo:
    – aperta 80% / chiusa 20%
    oppure
    – chiusa 80% / aperta 20% ?

    (p.s. bello il nuovo template)

  4. Luca Baiguini dice:

    Grazie Luigi.
    Beh, aperta o chiusa credo dipenda dalla tipologia di ruolo… certo che degli spazi per dedicarsi senza interruzioni alle attività impegnative ci devono pur essere, credo pressoché per tutti.

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