Due citazioni
Un paio di citazioni in questi giorni continuano a passarmi per la testa.
La prima è di Ludwig Wittgenstein, e l’ho messa a commento del mio profilo su Facebook:
“Dimmi come cerchi e ti dirò cosa cerchi”.
La seconda è di Gary Kasparov (l’ho trovata su un libro che sto leggendo e di cui credo parlerò anche qui):
“Un maestro di scacchi non cerca la mossa migliore: la vede”.
Per quel che ne posso capire io, mi pare che, messe insieme, illustrino il senso profondo del processo di apprendimento a cui continuamente la vita ci sottopone.
Che cosa ne pensate?
La seconda mi colpisce molto, e devo dire che mi è capitato più volte di vedere che certe intuizioni valgono più di mille considerazioni. L’istinto ha importanza anche nell’impresa?
Ciao Federico, grazie per il commento.
credo di sì, molti imprenditori riferiscono che l’istinto è il driver principale delle loro decisioni. Ma, come spiega Gladwell in Blink, soltanto un istinto addestrato (può sembrare un’antinomia, ma non lo è) è in grado di produrre decisioni corrette…
Vede la mossa giusta il maestro, non il giocatore.
In questo senso, la cosa potrebbe rientrare nelle aspettative più generiche, nella misura in cui ci si aspetta, appunto, da un leader una certa lumgimiranza.
Invece, per quanto rigurda il giocatore, penso che valga soprattutto il suo approccio mentale, non tanto la sua intuizione. L’attacco o la difesa, l’osservazione ponderata o l’azzardo passionale, tutti questi elementi creano intuizioni uniche e perfettamente, relativamente, valide.
Grazie Sara.
Credo che valda, in questo senso, una riflessione sul rapporto tra tecnica e arte, e sulla divaricazione tipica della nostra tradizione culturale. Certamente, per essere maestro (usando un linguaggio “pianistico”) occorre tanta, tanta diteggiatura