Il processo di apprendimento
Dedichiamo questo basic(*) al processo di apprendimento ed alle sue varie fasi.
Questa breve analisi ci serve per spiegare il senso di alcune pratiche formative di carattere comportamentale, che si basano sull’acquisizione della capacità di osservare i propri comportamenti da una posizione percettiva esterna, in modo da poterli valutare in maniera consapevole.
Proprio questa valutazione riporta l’attenzione su processi che normalmente vengono svolti in maniera inconsapevole. A questo punto è possibile innestare un nuovo apprendimento, che poi l’esercizio riporterà a livello di competenza inconsapevole.
Il processo di apprendimento di un’abilità, dunque, normalmente avviene in quattro fasi:
- Incompetenza inconsapevole: non si sa fare, e non ci si pone nemmeno il problema di acquisire un’abilità perché non se ne conoscono l’esistenza e/o l’utilità.
Per esempio, un abitante di un villaggio sperduto dell’Amazzonia con tutta probabilità non sa guidare un’automobile, e nemmeno si pone il problema di imparare, visto che non sa che cosa sia un’automobile. - Incompetenza consapevole: non si sa fare, ma si riconosce la necessità, o l’utilità, di imparare un’abilità.
Non si è in grado di guidare un’automobile, ma si sa che l’automobile esiste e si ritiene utile o necessario imparare.
Questa è normalmente la condizione con cui si affronta un processo formativo. - Competenza consapevole: si sa fare, ma il processo richiede di essere affrontato in maniera consapevole, pensando ai passaggi che il processo stesso richiede.
È la condizione del principiante, che deve “pensare” a ciò che sta facendo per riuscire a guidare un’automobile, ed è completamente assorbito dalla guida, tanto che difficilmente riesce a svolgere altre attività contemporaneamente. - Competenza inconsapevole: si sa fare, ed il saper fare è ormai un automatismo che non richiede particolare attenzione.
Il guidatore provetto riesce a guidare e contemporaneamente è in grado di fare altre cose, perché la sua attenzione non è completamente concentrata sul processo di guida.
Schematizzando:
Come si vede nella figura, mentre le prime due fasi del processo sono unidirezionali (dalla incompetenza inconsapevole alla incompetenza consapevole e dalla incompetenza consapevole alla competenza consapevole), per la terza fase la freccia è bidirezionale.
E proprio in questo consiste il processo di formazione comportamentale, specialmente per quei tipi di capacità (comunicazione, leadership, gestione del tempo, teamwork) che vengono già praticate nella vita di tutti i giorni, pur senza una consapevolezza diretta dei processi che vengono messi in atto.
Il percorso formativo dovrebbe, quindi, in prima battuta riportare alla consapevolezza le competenze (e questo giustifica anche un iniziale peggioramento nella messa in pratica delle capacità), su questa consapevolezza si dovrebbe innestare il nuovo apprendimento, che poi, per essere sfruttato appieno dovrà diventare nuovamente competenza inconsapevole, in modo da poter mettere in campo i processi in maniera fluida e naturale.
In questo senso, il processo formativo non si conclude in aula, visto che il passaggio verso la riconquista della competenza inconsapevole richiede esercizio e pratica costanti.
(*) La rubrica Basics raccoglie una serie di post che illustrano i “fondamentali” della formazione manageriale, dei comportamenti organizzativi e del personal development
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