Tentazioni e autocontrollo
Un paio di settimane or sono ho avuto l’opportunità di conoscere, peraltro in un contesto davvero bello, Alessandro Bucciol, giovane economista dell’Università di Padova, ora ad Amsterdam.
Una coincidenza davvero curiosa vuole che, proprio pochi minuti prima di incontrarlo, io avessi ceduto a quella che per me è la più insidiosa delle tentazioni: la cioccolata.
Eravamo, infatti, ad un party organizzato da un comune amico, ed un Maître Chocolatier stava deliziando gli ospiti con delle prelibatezze che solo a pensarci sento già nostalgia.
Come potete immaginare, ne avevo fatto incetta.
Ora, proprio di questo (tra altre cose) si occupa Alessandro: di tentazioni e di mancanza di autocontrollo.
Lui le definisce “un problema per l’individuo, una grossa opportunità per le imprese“.
In questo articolo per Ticonzero scritto con Marco Piovesan spiega ampiamente il senso di questa affermazione e propone un paio di espedienti per ridurre il fenomeno della mancanza di autocontrollo.
Pre-commitment
Il primo è il pre-commitment: l’allontanamento della fonte di di tentazione.
Nel caso di una dieta, per esempio, si tratta di acquistare (o, meglio, fare acquistare) soltanto i cibi che servono giorno per giorno, non mangiare fuori, non frequentare feste (specie se a base di cioccolata).
Ridurre o evitare lo stimolo, insomma.
Stategia efficace, ma spesso difficilmente applicabile.
Socializzazione dell’obiettivo
Il secondo espediente è quello della socializzazione dell’obiettivo: coinvolgere altre persone che facciano da supervisore sul raggiungimento dell’obiettivo stesso. In questo caso, il desiderio di non sfigurare davanti al supervisore è un potente stimolo a non cedere alla tentazione e a non perdere l’autocontrollo.
Su questo meccanismo si basa il sito internet Stickk, un vero e proprio punto di riferimento per coloro che vogliono raggiungere un obiettivo, e per questo chiedono il sostegno di altre persone.
Un piccolo esperimento
Mi piacerebbe coinvolgervi in un piccolo esperimento.
In questo periodo scrivo su questo blog in maniera piuttosto irregolare.
Ogni settimana mi impegno al lunedì a scrivere almeno 5 post nell’arco della settimana, ma poi, alla fine, cedo alla tentazione della pigrizia (e mi invento qualche scusa per non mantenere l’impegno assunto con me stesso).
Nella logica della socializzazione, oggi mi impegno con voi a scrivere almeno 20 post nel prossimo mese.
Che ne dite, mi sostenete?
E poi, c’è qualcuno tra voi che vuole prendersi un impegno con i lettori di questo blog, condividendo un obiettivo?
Il 10 novembre, vediamo come è andata…
Update: In questo post i risultati del piccolo esperimento
Anch’io mi faccio tentare non solo dalla cioccolata, ma anche da caffè, cornetti, gelati, bibite, pranzi fuori, ecc.
Mi impegno a ridurre almeno alla metà le spese per queste cause.
Più che di tentazioni si dovrebbe parlare della ormai stranota “sindrome dello studente”. Ovvero quella situazione per cui appena escono le date degli esami si programma la velocità di studio (10 pagine al giorno per 10 giorni) ma si finisce con ben altri ritmi (100 pagine il giorno prima) e un sacco pieno di scuse… tutte ovviamente valide!
@ Raffaele
Bene, e noi siamo qui per sostenerti in questo impegno!
Ci risentiamo il 10 novembre!
@ Enrico
Sì, questa sindrome che tu descrivi può senz’altro avere a che vedere con le tentazioni (playstation, uscita con gli amici, eccetera). Tra le cause di un comportamento del genere ci può essere anche la procrastinazione.
Ne parlo qui:
https://www.lucabaiguini.com/2008/08/procrastinazione.html
e qui:
https://www.lucabaiguini.com/2008/09/procrastinazione-e-perfezionismo.html
Forza Luca e Raffaele, sono con voi!
La procrastinazione ha trovato ampio spazio nella letteratura economica, e da vari lavori parrebbe proprio che sia un fattore rilevante nello spiegare certi comportamenti umani. Il concetto ha a che fare con lo scorrere del tempo (un classico motto è “Perché fare oggi quel che si può fare domani?”).
La tentazione in parte le si sovrappone, nel senso che alla fine si compiono comunque scelte sbagliate, ma è priva di riferimento temporale. Nell’esempio citato, Luca sapeva che la cioccolata se mangiata in eccesso fa male, ma tanto forte era il desiderio che non ha saputo resistere… e io con lui nonostante i miei tanti discorsi (se vi è sfuggito sono io quell’Alessandro)!!!
Grazie Alessandro, e benvenuto.
Il mio motto è “Non rimandare a domani ciò che puoi tranquillamente rimandare a dopodomani”. E’ grave?
ma chi dice che dobbiamo essere tutti santi come Gandhi… a volte le tentazioni servono come prerequisito della trasgressione.
Luca, anch’io mangio cioccolata, in modo scientifico, e selezionando ben determinate marche, le compro al supermercato in modo consapevole (un precommitment al contrario ehehe), e tra l’altro devo dire che quando sono depresso aiuta.
in stupendo contrasto con propositi di dieta, di rigore calvinistico e di tutti i buoni propositi di questo mondo
sto scherzando ma non troppo, la vita del day by day e’ fatta anche di piccoli vizi coltivati con soddisfazione, e le tentazioni possono essere strumenti molto utili per gratificarsi.
auguri per il 10 novembre!
Ciao Alberto, grazie per il tuo commento.
In effetti, alcuni vizi coltivati con soddisfazione sono begli strumenti di gratificazione.
Nel mio caso, però, la gratificazione è tanto più intensa quanto più posso cedere in maniera in qualche modo consapevole alla tentazione, e non per una soddisfazione immediata a cui non so resistere…