Le leve della delega
Sono reduce da due giornate di formazione sul Time Management in IMQ.
Belle e intense…
Ci siamo soffermati a lungo sul tema della delega.
Abbiamo discusso del fatto che colui che delega si trova a poter utilizzare alternativamente due leve: quella dell’efficienza (miglior risultato con il minimo sforzo) e quella dell’apprendimento (crescita del collaboratore che riceve la delega).
Difficilmente queste due leve possono essere utilizzate insieme.
Naturalmente, chi vede nella delega una strategia di time management (e non solo una tattica da utilizzare nei momenti di crisi) deve potere, almeno ogni tanto, utilizzare la leva dell’apprendimento, in modo da innescare un processo di crescita e di maturazione dei propri collaboratori.
La leva (efficienza o apprendimento?) che si utilizza implica scelte diverse su:
- che cosa delegare
- a chi delegare
- quando delegare
- quante informazioni dare al delegato
- che tipologie di controlli effettuare sul contenuto e sul processo di delega
Vale a dire che, nel momento in cui si spinge sulla leva dell’apprendimento, il processo di delega, nel breve periodo, fa perdere più tempo di quanto ne faccia guadagnare.
In questo senso, si tratta di una strategia (e non di una tattica). Una strategia che ha come obiettivo lo sviluppo dei collaboratori, che devono, nel tempo, essere in grado di svolgere in autonomia compiti sempre più importanti.
Certo, ci siamo detti, il processo di delega che punta alla crescita dei collaboratori sembra appartenere più alle fiabe che alla realtà (Biancaneve che delega i sette nani, insomma).
E a voi, è mai successo che qualcuno abbia utilizzato la delega per aiutarvi a crescere, invece che per “sbarazzarsi” di un po’ di lavoro?
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