Le funzioni delle slide

Su For, la rivista dell’Associazione Italiana Formatori, un articolo di Daniele Barbieri: Condurre l’attenzione. Tecnologie di presentazione e lezione frontale.
Non condivido totalmente l’impostazione data all’articolo, ma devo dire che ci sono spunti interessanti e ben documentati.
In particolare, mi pare notevole la lista delle possibili funzioni assolte dalle slides e dagli altri supporti di cui una lezione frontale può fare uso: visivi, verbali, sonori, audiovisivi.

Ecco la lista (che lo stesso autore definisce “aperta”) di funzioni che questi supporti possono ricoprire:

  • Funzione di focalizzazione: serve per marcare (attraverso l’apparizione per iscritto) i concetti fondamentali della lezione, per facilitare comprensione e memorizzazione.
    Gli errori possibili nell’uso di questo tipo di funzione sono la proliferazione (troppi punti posti all’attenzione) e quello di sbagliare il bersaglio (porre all’attenzione i punti sbagliati)
  • Funzione di diagramma: serve per mostrare un concetto in maniera diversa o migliore rispetto a quanto lo si potrebbe fare attraverso la spiegazione verbale.
    Errori da evitare: pensare che un diagramma spieghi da solo il concetto.
  • Funzione di esemplificazione: serve per agganciare la teoria astratta con la sua applicazione attraverso un esempio, che permette di percepire i concetti come qualcosa di diverso da semplici astrazioni.
    Errore da evitare: naturalmente, utilizzare cattivi esempi.
  • Funzione di richiamo all’autorità: serve (come l’esemplificazione) a confermare il concetto, ma in questo caso aumentandone la credibilità attraverso la citazione, e, quindi, il richiamo all’autorità.
    Errore da evitare: un uso eccessivo di richiamo all’autorità fa perdere credibilità al docente.
  • Ostentazione di un oggetto di analisi: consiste nel mostrare l’oggetto di cui si sta parlando, in modo che chi ascolta possa essere facilitato nel seguire l’esposizione. In questo senso, si tratta di un caso particolare di esemplificazione.
  • Funzione di dialogo: serve ad instaurare un dialogo (utilizzando delle domande poste, ad esempio, sulle slides) con i partecipanti, o a rendere più interessante la lezione attraverso un meccanismo di domanda / risposta.
  • Funzione di cornice o siparietto: serve da stacco tra un argomento e l’altro, nel suoi minimi termini può consistere in una slide che riporta il titolo dell’argomento che si sta per affrontare.
    Errore da evitare: dare un ruolo eccessivo ai siparietti, che non devono essere protagonisti, ma elementi di cornice.
  • Funzione tensiva di sfondo: significa utilizzare un’animazione o un audiovisivo facendovi accadere qualcosa che induce lo spettatore ad aspettarsi una risoluzione. L’animazione serve, quindi, a mantenere la tensione, dovuta al tentativo di comprendere perchè chi parla permette che scorra alle sue spalle qualcosa che non appare direttamente collegato al suo discorso. Naturalmente (ed è un errore non farlo) prima o poi è necessario che ciò che accade sullo sfondo trovi giustificazione nel discorso del docente.

Mi pare una lista approfondita.
Magari, pensandoci, a voi o a me verranno in mente altre possibili funzioni…
Nel frattempo, queste vanno ad arricchire il mio prossimo corso di public speaking.

Update: in questo post ho aggiunto un paio di funzioni che mi paiono interessanti

 


Sul tema del public speaking e di come costruire una strategia di comunicazione in pubblico ho scritto un libro: Il design delle idee (Egea Editore). Più informazioni qui

 

1 commento

Trackbacks & Pingbacks

  1. […] meritano anche i post dedicati alle funzioni delle slide: una tassonomia sempre in aggiornamento (qui tutti gli articoli taggati come […]

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.