Elementi di cornice

Giovedì ho tenuto il mio secondo intervento nel percorso per lead auditors “Dalla verifica alla gestione”.
Mi sono concentrato sul fatto che, quando si tratta di interpretare o di prevedere il comportamento dei singoli e dei gruppi, sistematicamente commettiamo lo sbaglio di sottovalutare l’importanza della situazione e del contesto.
In generale, ci accontentiamo di una spiegazione “caratteriale” dei comportamenti, invece che ricercarne una “contestuale”.
Spesso, invece, i comportamenti non sono dettati da ragioni profonde che hanno le loro radici nel passato, nella cultura, nella storia personale, nell’educazione… In realtà, molti comportamenti sono dettati dalla sensibilità a fattori ambientali (anche minimi): dalla percezione che si ha del mondo intorno a sé.
Questo non significa che le condizioni psicologiche e le storie personali non siano importanti nello spiegare i comportamenti. C’è, però, una differenza rilevante tra l’essere inclini ad un certo comportamento (per esempio, l’essere propensi al rischio) e l’agire il comportamento stesso. Secondo l’approccio che ho illustrato, alcuni elementi specifici (anche minimi) nell’ambiente potranno servire da grilletto (o, al contrario, da freno) nel passaggio dalla propensione all’azione.

Mi pare un concetto rilevante (e non soltanto per chi, come le persone che hanno assistito all’intervento, si occupa di sicurezza).

Qui sotto le slides del mio intervento.

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