Niente scuse… per decreto
In questo articolo di BBC News, il racconto di come un sindaco russo abbia bandito alcune frasi dal linguaggio degli impiegati del suo comune.
Eccone alcuni esempi:
“Non c’è denaro”
“Che cosa ci posso fare?”
“Stiamo pranzando”
“La giornata lavorativa è terminata”
“Qualcun altro ha i documenti”
“Non lo so”
Il sindaco sostiene di avere stilato la lista perchè stanco di sentire persone dire che i problemi sono impossibili da risolvere, invece che ipotizzare soluzioni.
Resta da stabilire se l’imposizione per decreto sia il più efficace dei mezzi per indurre i collaboratori ad assumersi responsabilità ed evitare gli scaricabarile. Ma, certo, un pensierino…
E tu, che frase bandiresti?
Articolo segnalato da Knowhr
Premesso che essendo liberale per natura, non credo che le imposizioni risolvano i problemi; se si potesse vietare una frase (e intrinsecamente la sua applicazione pratica) vieterei: "Lo stato deve…"; sostituendola con "I care". C’è una strana forma di scaricabarile che serpeggia nel nostro paese (nella mia città sicuramente), per cui la responsabilità passa dal vicino di casa all’amministratore condominiale, a comune – provincia – regione e per chiudere in bellezza: stato. Ovviamente nella malaugurata ipotesi in cui esista una persona fisica che rappresenti lo stato in quel momento e con delega nella materia in questione, vale la regola che ambasciator non porta pena…. chissà magari esiste un bias su questo comportamento?!?
Sono d’accordo con Enrico per quanto riguarda lo "scaricabarilismo" italiano, quindi la frase che bandirei è quella che maggiormente rivela questo tipo di atteggiamento:"Ha provato a rivolgersi all’ufficio x?"Solitamente l’ufficio x indicato non è mai adiacente a quello appena raggiunto e l’operatore dell’ufficio x cade sempre dalle nuvole:"Mm ma questo è di competenza dell’altro ufficio, com’è che le hanno detto di venire qui…?"
Volgerei lo spunto in positivo. facciamo un elenco delle cose da dire e da pensare:ascoltare, con le orecchie e con il cervellopensare e ripensare, formulare uno scenario, un pronostico delle decisioni, prima di arrivare ad una conclusioneconcentrarsi su gli obiettivi di lavoro,ecc.
Eliminerei la frase:”Siamo senza futuro” e rilancerei la filosofia di Henri Bergson, cercando di riacquistare lo “slancio vitale” verso chi ha potere sul passato, sul presente e sul futuro.