Pigmalione
Questo post sul blog di Alfonso Fuggetta mi ha ricordato l’importanza di quello che gli psicologi chiamano “Effetto Pigmalione“.
Questa locuzione fu introdotta in ambito psicologico da Robert Rosenthal.
Pigmalione, re di Cipro e leggendario scultore, realizzò una statua di donna talmente bella che se ne innamorò. Chiese quindi a Venere di concedergli una sposa altrettanto bella e la dea esaudì la sua richiesta animando la statua stessa.
Tornando a Rosenthal, egli sottopose ad un test di intelligenza gli alunni di una scuola elementare della California. Quindi, prese un campione casuale tra questi bambini e disse alle loro insegnanti che si trattava di bambini che, secondo il test, erano risultati particolarmente dotati.
Ad un anno di distanza quegli alunni si erano effettivamente dimostrati i migliori della classe.
E non si trattava soltanto di un giudizio dato dalle insegnanti, i ragazzini in questione erano migliorati in modo sorprendente.
La spiegazione di quello che Rosenthal ha chiamato, appunto, effetto Pigmalione, è che le nostre aspettative possono influenzare in maniera radicale le nostre relazioni e le performance che possiamo ottenere dagli altri. Le insegnanti, credendo nell’alto potenziale di quei bambini, si comportarono con loro in modo diverso rispetto a quanto avrebbero fatto normalmente (più incoraggiamento, più stimoli…). E i bambini reagirono di conseguenza, ottenendo risultati migliori.
Il comportamento delle maestre aveva consentito ai bambini di mettere in campo il meglio delle loro capacità.
L’effetto Pigmalione influenza i rapporti umani, di qualunque natura essi siano, e purtroppo non sempre in maniera positiva.
E’ quella che Watzlawick chiamerebbe una “profezia che si autorealizza”.
Questo può spiegare anche perché alcune persone sembrano particolarmente sfortunate nei rapporti con gli altri: incontrano colleghi ipocriti, amici inaffidabili, partner egoisti, eccetera eccetera.
In realtà, vengono trattati come si aspettano di esserlo.
Chi si aspetta di essere tradito, mette in campo una serie di strategie che portano la dinamica relazionale proprio nella direzione che si vorrebbe evitare. In questo senso, la “profezia” del tradimento si “autorealizza”.
Per approfondire:
Complimenti per il blog e questo post in particolare, li trovo molto interessanti. Tra l’altro conferma che gran parte delle conoscenze derivano dai miti che tutto spiegano nella loro narrazione enigmatica.Ciao,Tommaso
Ciao Tommaso, grazie davvero per il commento.Su Harvard Business Review Italia dello scorso settembre c’è un’interessante intervista con lo psicologo e antropologo Clotaire Rapaille (la riprenderò in un prossimo post ancora sull’effetto Pigmalione). Si parla, tra l’altro, degli archetipi che sono spesso all’origine dei miti. Rapaille dice:"Un archetipo condiziona a priori il modo in cui rispondiamo alla nostra biologia – nascita, morte, sesso e così via. Ci sono anche variazioni da cultura a cultura. Gli archetipi culturali compaiono nelle religioni, nei sogni, nell’arte. Guidano la nostra mitologia e la nostra epica tanto quanto alcuni rituali di base, come le abitudini igieniche e alimentari".Mi pare che confermi la tua tesi sull’importanza del mito.
Che bello l’effetto Pigmalione. l’idea di poter credere in una persona e che soltanto questo possa aiutarla spontaneamente a tirare fuori tutte le sue potenzialità, è incredibile. senza ricatti, multe, divieti, brutti voti in campo scolastico. dodici anni fa, quando stavo preparando la tesi di laura in pedagogia, ho trovato un’articolo su l’effetto Pigmalione, l’ho sempre conservato, tra le carte e nella mente. oggi anch’io preparo un articolo e lo voglio richiamare, ti citerò come fonte. ciao
Silvia, grazie per il tuo commento.Andreotti ama dire che a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca quasi sempre.Bisogna tenere conto, però, che a pensar male si influenzano anche i futuri rapporti.Per questo ho la tendenza a pensar bene, almeno fino a prova contraria.
Ben oltre il mero "pensiero positivo", pensare bene in merito alle persone fa star bene. Ed anche, chi semina affetto, empatia e "buone azioni", può state certo che raccoglierà altrettanto buoni frutti.ornello
Sono d’accordo che questo concetto va oltre quello di "pensiero positivo".C’è tutto un discorso sull’influenza che le aspettative, e quindi le convinzioni, hanno sulla nostra vita.
anch’io sono d’accordo con Ornello, mi piace contagiare positività, mi fa star bene, e poi c’è un fatto, non posso farne a meno. ciao a tutti, silvia
Ciao!!Sto studiando ora ora l’effetto pigmalione per l’esame di psicopedagogia di domani…ma non mi dici niente di nuovo…a parte la curiosità del nome "Effetto Pigmalione"….grazie comunque mi sei stato utile!!
E’ vero, non dico nulla di nuovo. E’ stato Rosenthal a dire qualcosa di davvero nuovo!
Grazie, avevo letto anni fa, per l’abilitazione all’insegnamento, il libro “L’insegnante di qualità” di cui cerco ora il nome dell’autore, nonché alcune citazioni tra le quali “effetto alone” che mi ha condotta a questo interessante link attrraverso l’effetto pigmalione. Grtadirei leggere qualcosa di più approfondito proprio sull’effetto alone, che cerco di evitare con i sistemi di valutazione per prove oggettive strutturate e semistrutturate. Grazie, Prof. Daniela Pellizzaro
Grazie Prof. Pellizzaro,
terrò conto del suo suggerimento per un prossimo articolo.
“L’effetto Pigmalione influenza i rapporti umani, di qualunque natura essi siano, e purtroppo non sempre in maniera positiva.”
A parer mio è proprio questo il punto: le variabili ambientali e relazionali in gioco sono numerose e determinanti; fare la ricerca sui bambini di una scuola elementare è ben diverso da condurla negli ambienti di lavoro “adulti”, quelli dove “devi preparare tutto per ieri”. In questi casi creare/avere grandi aspettative rischia di portare solo a un effetto controproducente sulla altrui/propria psiche, poiché sussiste un gap inevitabile fra prestazioni e aspettative, dovuto dalla complessità stessa delle relazioni lavorative (diverse dalla relazione maestra-alunni in una classe). Per questo motivo sono un po’ più cinico e penso a difendermi (col sorriso) dai capi più diabolici, come suggeriscono questi libri che vi segnalo.
Articolo veramente bello, breve ma con molteplici chiavi di lettura.
Personalmente trovo molti riferimenti nella mia vita scolastica e lavorativa che mi ricordano tale effetto.
Penso che comunque si possa ricondurre al pensiero positivo, solo che invece di essere ‘autoimposto’ come filosofia di vita, viene ‘donato’ dal fatto di essere apprezzato e considerato.
Insomma l’ottenere fiducia e apprezzamento spingono a migliorare, a impegnarsi di più ed …a pensare positivo