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Adoro Firenze. Di più. La venero.
Tornarci spesso è uno dei privilegi che fare questo lavoro si porta dietro. E quando ci torno non manco quasi mai di percorrere la passeggiata tra Santa Maria del Fiore e il Ponte Vecchio, passando per Piazza della Signoria. Per me, il tratto di strada più bello del mondo.
L’ho fatto anche ieri sera.
Il clima era quello che ci sta regalando questa coda d’estate.
Sono arrivato al Ponte Vecchio: due vigilesse controllavano gli accessi dando le spalle al ponte. Ai lati della via, una lunga fila di venditori abusivi. Molti esponevano merce chiaramente contraffatta.
Mentre mi stavo avvicinando, le vigilesse si sono voltate ed hanno iniziato a percorrere lentamente il ponte, parlando tra loro e dando così il tempo ai venditori di raccogliere e nascondere la loro mercanzia (sono velocissimi: non ci sono voluti più di dieci secondi. Potrebbero farci una disciplina olimpica…).

Ecco.
Questa scena mi è sembrata il ritratto plastico di questo nostro Paese bello e incomprensibile (non so in che ordine).
Non è un giudizio: magari va bene così.
Magari va bene che sì, la legge c’è, ma poi le risorse per farla rispettare mancano e, forse, manca anche la volontà (perché prendersela con i venditori ambulanti quando c’è chi fa ben peggio, e chissenefrega delle teorie criminologiche),

Sul belvedere, davanti al busto di Benvenuto Cellini, un giovane artista di strada canta i Beatles e Simon & Garfunkel.
Fotografie, selfie. L’Arno sullo sfondo.
Tutto, semplicemente, perfetto.
Un’anziana coppia di turisti, probabilmente americani, mi sorride.
Contraccambio.
Welcome.