Cercasi voce (abbastanza disperatamente)

Sto scrivendo molto poco, quest’anno.
E da qualche settimana ancor meno di poco.
Non che mi sia passata la voglia.
Due giudizi opposti, però, mi hanno dato da pensare.
L’oggetto del pensiero è sul contributo che dà lo scrivere qui.
Non è una questione di quantità (del contributo), s’intende.
Più, direi, d’intensità.
Insomma che cosa ho da dare a quelli che arrivano (e che, a volte, tornano)?

Mi sono innamorato da subito dei blog per la loro struttura, per il modo che hanno di disporre le idee.
Ho iniziato più di cinque anni fa. Non si era ancora tantissimi, allora.
L’ho anche già detto che, se non tenessi un blog, non solo scriverei in maniera diversa.
Penserei in maniera diversa.

Oggi, però, che cosa cercate?

Avrei potuto chiederlo a voi, e forse sarebbe stato meglio.
Ho preferito chiederlo a me.

La mia risposta è stata che voi cercate (e anch’io, quando leggo) una voce.
Una voce, per come la intendo io, è un modo di guardare le cose, prima, un modo di raccontarle, dopo.
Non serve dire che il difficile è metterli insieme, questi due.

Una cosa va detta chiara, e spero che si capisca: il tutto è fatto senza presunzione.
Proprio perché non si parla di quantità (del contributo).

Il ritmo, quindi, da domani, continuerà ad essere sincopato e irregolare.
Vedrete, più che altro, esperimenti. Ricerca, appunto.
Della voce.

Superfluo dirvi che i vostri commenti mi sono necessari. Non si cerca da soli.
O meglio, sì, si cerca soprattutto da soli, ma bisogna pur trovare anche alcuni specchi.
Uno di questi, da tempo, siete voi. Ne ho un altro paio, ma è una storia parecchio diversa.

Poi, magari, si faranno anche cose differenti.

Ricerca, però, soprattutto.

Il resto saranno solo digressioni.

13 commenti
  1. Ilaria Cardani dice:

    “Se non tenessi un blog, non solo scriverei in maniera diversa.
    Penserei in maniera diversa.” Già, è vero, è così anche per me. Grazie per la suggestione.

  2. Luca Leonardini dice:

    Ciao Luca, ti dico una cosa sola per evitare di infilarmi in digressioni: quando vengo a trovare il tuo blog cerco un’ispirazione, cerco e trovo una lampadina accesa che mi illumina. Per me i tuoi post sono anche questo.

    Capisco che non sia sempre facile trovare il tempo della mente e dell’orologio per dire ciò che abita la mente e il cuore. Di sicuro hai la capacità di ispirarmi riflessioni preziose, per questo per me non è questione di quanti post scrivi. Anche se leggessi il tuo unico post in un anno, quella volta per me farebbe la differenza.

    … mi raccomando però, non prendermi in parola, magari scrivine almeno due all’anno!!! :-))

  3. Paolo Luparello dice:

    Caro Luca, apprezzo molto i tuoi post e spesso li condivido sul mio blog. Condivido con te anche la necessità di un feedback da parte dei lettori … ma i lettori dei blog sono tendenzialmente silenti … ogni tanto però arriva una mail oppure incontri per strada un collega e ti senti dire che leggerti è un appuntamento al quale tengono. Il mio blog è un orto nel quale getto tanti semi, non ho la presunzione di poterli coltivare … mi basta sapere però che germogliano.
    Grazie Luca e continua

  4. Paolo dice:

    Ciao Luca, credo che la tua sia una domanda che almeno una volta nella vita si e’ posto o si deve porre ogni blogger! cosa cerchiamo? ispirazione, immagini, collegamenti inusuali e interessanti. Quello che sai fare meglio. Per la quantità, come dire, fai il possibile, “abundandis abundandum” come diceva Toto’! 😎
    Buona Domenica

  5. Massimo dice:

    Caro Luca. Non sono un frequentatore assiduo del tuo blog e me ne scuso. Capisco e condivido la difficoltà dell’essere sempre all’altezza delle aspettative (altrui, ma soprattutto nostre). Sei persona intelligente ed onesta. I commenti a questo tuo ultimo post testimoniano anche una profondità di giudizio che rende la tua “voce” unica ed indispensabile…come quella di tutti. Hai ricevuto un dono ed è tuo dovere metterlo a frutto. Le parole scritte sono importanti e trovo quindi giusto che ci si interroghi sul loro utilizzo. Non è questione di quantità ma di verità…di quella piccole, senza maiuscole, e per questo più importanti…da parte mia prometto leggere ogni tuo contributo futuro anche in memoria del bel tempo passato assieme. E ricordati che spesso nelle digressioni si nascondono le idee più originali.

  6. angelo dice:

    ciao,
    come ti avevo annunciato ti scrivo qualcosa.
    Con un pò di ritardo ma eccomi.
    Il testo l’ho copiato a mano da una bacheca;l’ho letto per caso una sera dell’inverno scorso e mi ripromettevo sempre di trasmettertelo.Purtroppo il tempo passa velocemente, anche tra le mille cose inutili che ogni giorno ci assillano o che ci piace credere importanti,nonostante gli orizzonti siano avvolti dalla nebbia fitta che ha preso possesso della nostra vita.
    Sto vagheggiando.
    Senti questa:(i puntini rappresentano un luogo che ognuno può immaginare come meglio crede)
    ” L’ingresso …..avviene vestiti decentemente e solo del necessario;
    là …….professori,commendatori,capi,dirigenti non esistono più.
    Ci sono soltanto persone unite da un comune sforzo:lo sforzo di diventare migliori con sincerità.
    Non serve fingere,non serve voler sembrare più bravi;non serve comportarsi in modo da meritare elogi,non serve dare l’impressione di fare di più degli altri.
    Bisogna fare e basta.
    Fare quello che si può,il meglio che si può con tutte le proprie risorse.
    Bisogna innanzitutto essere sinceri con se stessi,saper guardare dentro di sé.
    Sapere conoscersi.”
    Il seguito concerne la leadership,non lo scrivo ora perchè una volta tanto si può cominciare dall’humus dal quale germogliano le leadership.
    Su quel testo ho fatto delle riflessioni:
    tutte mi hanno portato ad una conclusione, probabilmente perchè il tema è attuale.
    Se anzichè perdere 4 mesi di tempo sull’art.18, si fosse inserito quella regola,non sarebbe stato culturalmente ed economicamente più saggio?
    P.S.Ti dirò che è passato più di un mese che non scrivo sul blog che leggi ogni tanto; e neanche sull’altro che probabilmente non conosci dove scrivo di politica ed economia (citizensquare.blogspot.com)
    Siamo come tante voci in una piazza strapiena di persone che non capiscono chi e come vuole cambiare le cose.E chi ha qualcosa di concreto da proporre è sommerso dalla cacofonia.
    Ma noi, caro Luca, siamo invincibili ed allegri,perchè sappiamo che si può fare.
    Avessi 20 anni in meno…

  7. Eugenio dice:

    Non ho un blog, benchè in molti mi abbiano detto più volte: “Perchè non ti fai un blog?”
    Non ho un blog perchè non ho molto da dire, perchè non reputo così importante quello che potrei dire.
    Nel tuo caso così non è. Sono anni che leggo i tuoi scritti ed anche quando abbiamo condiviso l’amicizia su FB, tu sei sempre stato fonte di arricchimento; anche più di amici della realtà reale, della quotidianità, intendo amici in carne ed ossa. Quello che trasmetti, per me, è sempre fonte di arricchimento.
    Sul “tono della voce” ti racconto una cosa. Ai tempi dell’università, c’era il Professore di Ragioneria che prima di iniziare la lezione si poneva davanti alla cattedra e diceva 2/3 volte di fare silenzio; naturalmente il brusio dell’aula non diminuiva immediatamente; allora lui ripeteva l’invito con voce più bassa, impossibile da udire alle file più arretrate, appena appena a chi sedeva alle prime file; il risultato era che il volume del brusio si abbassava repentinamente, quasi ci fosse stato qualcuno che avesse agito su una manopola per ridurlo; il silenzio più totale scendeva sull’aula e così iniziava la lezione in un’atmosfera di magia, di sospensione dei sensi, di totale assorbimento nelle parole del Professore, che durava per tutto il tempo.
    Dunque quel Professore non ripeteva l’invito di fare silenzio alzando il tono della sua voce, ma abbassandolo. Quel Professore sapeva che così facendo avrebbe ottenuto il silenzio e l’attenzione perchè quel che aveva da dire era importante e nessuno avrebbe voluto perdere le sue parole. La lezione di quel Professore è stata che quando si ha qualcosa da dire e questo qualcosa ha valore, non serve urlarla per essere ascoltati, anzi … mi rendo conto che nella società attuale è un pò fuori moda affermare una cosa del genere, ma tant’è. Ti invito pertanto Luca a dire ancora quanto hai da dire, non cosa cerchiamo noi, ma quanto tu hai voglia di dire, con “il tono di voce” che vorrai tenere, e sta pur sicuro che qualcuno ti ascolterà comunque. Grazie per tutto quello che hai fatto e dato in questi anni e grazie anche a quel tuo collega, Prof. Giuseppe Paolone questo è il suo nome, che ricordo sempre con stima ed affetto … grazie Prof. Luca Baiguini! 🙂
    Un forte abbraccio
    Eugenio

  8. Luca Baiguini dice:

    Grazie davvero, a tutti. Per la stima, per l’affetto, per i suggerimenti, per la motivazione che mi infondete.

  9. Giovanni dice:

    Non solo c’è chi scrive poco … ma anche chi legge saltuariamente, come me! 🙂
    Nel tuo (e negli altri blog che purtroppo raramente seguo) cerco la tua riflessione sui vari aspetti della vita, con la capacità di “mettersi in gioco”, non parlando da un pulpito, ma condividendo… dialogando.
    Spesso questo l’ho trovato in quello che scrivi, per cui… continua ancora!
    Grazie, Luca.

  10. giulia cerrone dice:

    caro Luca,
    alle risposte che hai ricevuto non ho molto da aggiungere. Condivido tutto. Ti leggo sempre e sempre con attenzione, perchè da quando ti ho incontrato in rete, cercando spunti, idee per il mio lavoro, ho trovato in te riflessioni mai banali, sempre con una prospettiva insolita che mi aiutava a guardare con sguardo nuovo quello che magari avevo già da sempre davanti a me. Le cose che scrivi sono diventate un appuntamento importante. Non sempre mi faccio viva e rispondo, ma appartengo ad una generazione che cerca di parlare (e scrivere è assai più impegnativo)solo quando pensa di avere qualcosa di importante da dire. Qualche volta ascolto (anche se su un blog non è il massimo, lo so) e aspetto che le tue riflessioni sedimentino dentro di me e si mescolino un po’ con la mia esperienza. Germinano sempre, credimi e se non ci fossero mancherebbero.

  11. Claudia dice:

    Caro Luca,
    grazie per quello scrivi, per come lo scrivi. Ho profonda stima per te e reputo le tue considerazioni e gli spunti che offri mai banali, sempre interessanti…Io non ti lascio quasi mai feedback (forse anche perchè non mi sento all’altezza), ma ti leggo, questo sì…non farmi mancare i post!
    …e i suggerimenti sulle letture!!!
    Spesso mi capita di vedere che ciò che leggiamo affronta uno stesso tema, da punti di vista molto diversi ed è per me sempre interessante scoprire differenze e analogie…grazie dell’occasione che mi dai di conoscere qualcosa in più. Ciao (da una ahimè pessima blogger)

  12. valerio dice:

    Posso solo dire con sollievo che ho trovato qualcuno che sa realmente di cosa sta parlando! Lei sicuramente sa come portare un problema alla luce e renderlo importante. Altre persone hanno bisogno di leggere questo e capire questo lato della storia.

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