Rendite di posizione

Lo scorso venerdì ho avuto il piacere di presentare Sebastiano Zanolli ad un nutrito gruppo di amici di Mindpoint.
Tra le tante cose che ci ha raccontato, una frase mi ha colpito molto: non esistono più rendite di posizione.
La prima reazione è stata di una certa incredulità: se ci si guarda attorno di rendite di posizione se ne vedono ancora, e parecchie.
Eppure, Sebastiano non si sbagliava.
Almeno così a me pare, dopo averci riflettuto un po’.

L’invito, infatti, non era a valutare se esistono o meno rendite di posizione, ma a pensare che non ne esistono più (specie se si tratta di “proprie” rendite di posizione).
Il pensare di essere in possesso di una rendita di posizione è già, di per sè, molto pericoloso.
Ecco perché Sebastiano ha invitato a ripensare la propria identità, i propri ruoli, i propri business a prescindere da ogni forma di rendita di posizione, perché soltanto così ci si può attrezzare per far fronte ai tempi che ci attendono.
Mi sono ricordato di aver citato qualche tempo fa John Medina:

    […] al cervello non interessa tanto la realtà, quanto la sopravvivenza.
    Per questo è disposto ad alterare la propria percezione della realtà pur di poter sopravvivere.

Questo è uno di quei casi in cui pensare in termini di sopravvivenza è più funzionale rispetto a pensare in termini di realtà.
Almeno in prospettiva…

2 commenti
  1. riflessioni di un commercialista dice:

    assolutamente ragione.
    ed il fenomeno andrà accellerando entro fine anno…
    il che può essere fonte di buone opportunità, ma dobbiamo tornare a ragionare come se rifondassimo l’impresa.
    insomma, poco spazio per riposarsi..;-)

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